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RUBARE È SEMPRE RUBARE
Quasi non enuncerò nomi né cercherò di dare colpe. Solo rifletterò su un assunto che sta diventando assolutorio, come la disputa sulla vecchia e nuova mafia: la prima d’onore, la seconda assassina. Si dice: la corruzione di ieri non aveva i connotati di oggi, perché nel passato si rubava per il partito, oggi per se stessi. Come si fa a confermarlo? Era tutto in nero ed anche la corruzione di ieri portava alle stelle i costi delle opere pubbliche, giù la loro qualità che nessuno aveva interesse a controllare. Basta guardare qualche grande arteria provinciale, continuamente rifatta e sempre dissestata, su cui qualche magistrato farebbe bene a metterci naso. Eppoi la corruzione colpiva gravemente la democrazia, con congressi truccati da soldi di malsicura provenienza, e creava il clima adatto perché tutti si sentissero autorizzati a truccare le carte. Oggi, tra l’altro, l’affermazione circa le ruberie a “fin di bene” viene smentita dalla notizia che finalmente, dopo sedici anni, quel che resta del tesoretto di Bettino Craxi è stato confiscato dallo Stato e sono due milioni di euro. |
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