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CARA PUBBLICITÀ
E parliamo di pubblicità. Mi chiedete cosa c'entri la pubblicità con le nostre città? Invece c'entra, c'entra. La pubblicità entra nelle nostre case, condiziona i nostri acquisti, i nostri consumi, reali o psicologici che siano, i nostri comportamenti. Pensate a quelle quasi baionette che negli ultimi anni hanno foderato i piedini delle nostre gentili donne, sarebbero state possibili senza la pubblicità? E' la moda, dicevano le nostre care, e la moda ci fa “in”. Ora se ne vergognano un po' e stanno già correndo ad acquistare altre scarpette dell'ultimo grido. E' questo l'invecchiamento psicologico dei prodotti. E chi se ne frega dell'invecchiamento dei prodotti? Invecchiano perfino i mariti ed appena si può li si cambia, senza pensarci due volte, figuratemi se non possiamo buttar via le scarpacce ormai fuori di moda.
Una volta certe donne erano considerate solo puttanelle di periferia o zoccole di alto borgo, oggi con la pubblicità vengono tutte osannate come grandi dive. “E' lei, non è lei?”, dice un gigantesco pannello pubblicitario. “ Ma si ch'è lei! ” è la risposta che viene spontanea sulla bocca; così la pubblicità ti prende una “Topolona”, che si succhia il formaggio, e te la fa diventare una gran dama da mettere in esposizione agli occhi di maschi vogliosi ed ingenue ragazzine.
La pubblicità ci detta anche le date e le occasioni dei nostri incontri. Non bastava la festa dei morti, con i mille regali da fare ai più piccoli, occorreva aggiungere la festa di Halloween, che pure non c'entra un fico con le nostre tradizioni. Neanche c'entra niente la festa del Papà-Buton, inventata dalle industrie del liquore e dei dopobarba. Eppure, tutti lì a festeggiare e comprare. Chi l'ha deciso? L'ha deciso la pubblicità, per non lasciare le mamme da sole a festeggiare. E, per accontentare tutti quanti, ecco per noi anche la festa dei nonni che, essendo per l'età un po' rincoglioniti, basta una rosa ed una poesia stupidella, per vederli piangere a fazzoletto spiegato. Ma le feste non sono finite. Fra poco vedrete: ci sarà la festa dello zio, dell'amica di papà e del compagno della mamma, del fratellino piccolo e del primo nato, della sorella antipatica e di quella simpatica.
Ma ditemi voi, con tutta questa bella pubblicità, come cacchio fanno le persone ad arrivare fino alla terza settimana del mese?
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