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PANEM ET CIRCENSES

Penso sia inutile chiedersi se la televisione influenzi gli orientamenti della gente. Il fatto che ci sia una media giornaliera di 4 ore e mezza di fruizione televisiva dovrebbe spingere ad essere più accorti nella redazione dei programmi, che non debbono rispondere a “quello che vuole la gente”, ma a cosa occorre alla nostra società. E chi governa l'etere, in nome di tutti noi, ha l'obbligo di condizionare non solo le emittenti pubbliche, ma anche quelle commerciali, ponendosi come obiettivo non la vendita di sempre maggiore pubblicità, ma l'elevazione culturale della nazione. L'ha capito anche Sarkozy, che ha eliminato dalle reti pubbliche la pubblicità; mentre in Italia gli interessi sono troppo forti ed altolocati per farlo.

Il motto latino, “panem et circenses”, aveva la stessa vocazione dei giorni nostri. Non meravigliamoci quindi se inseguiamo piuttosto beni individuali che collettivi, ed il problema che maggiormente ci assilla è la crescita non il progresso. La televisione fa la sua parte, ottundendo le coscienze con gli spot, il chiasso, le liti, gli eccessivi festeggiamenti, le ripetute standing ovation. Tutto, pur di evitarci di leggere e pensare; toglierci la voglia di uscire di casa ed incontrare altra gente, con cui magari lottare per la risoluzione dei problemi. Alle organizzazioni collettive si sono sostituiti il “Gabibbo”, “Striscia” e “Le iene”, con tutte le possibilità di manipolazione che queste nuove entità contengono.

Ora si vuole rimuovere Michele Santoro ed il suo Anno Zero. Come si permette costui di far parlare la gente, invece dei politici? Nell'ultima puntata ha addirittura messo sotto gli occhi di tutti che, a fronte di quattro morti israeliani, sono stati uccisi millecinquecento civili palestinesi, dei quali il sessanta per cento erano bambini. Ma è impazzito? Ha reso anche evidente, coram populo, che ad aprire le ostilità non è stato Hamas, ma Israele. Avere ancora questo “cane sciolto” per gli studi televisivi non è consigliabile, in una televisione amministrata dai partiti!

 

 

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