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FAI LA MOSSA GIUSTA
Dopo il comune di Milano e quello di Treviso, ecco giunge anche da noi l’invito a fare “La mossa giusta”, per scaldare un poco gli animi, far entrare nella mente che la sicurezza è in pericolo e l’unico modo per affrontare l’emergenza è attrezzarsi col “fai da te”. Il pericolo di subire violenza può essere evitato e gestito in modo responsabile, per vivere più sereni la propria vita. Così dice la proposta di frequentare un corso in cui, accanto ad una consulenza psicologica e giuridica, si esercita la preparazione fisica, col fine di migliorare le capacità motorie delle partecipanti; acquisire elementari tecniche di difesa personale, attraverso il potenziamento della velocità, della forza e della resistenza; assumere infine consapevolezza nelle proprie capacità per vincere le paure. Perciò, anche nella nostra provincia, da alcune gigantografie affisse, una ragazza dagli occhi pesti non sa fare di meglio che impugnare i guantoni e mettersi in guardia, in modo da far paura - mamma mia, che paura! – al violento di turno. Ed è stupefacente che anche da noi, con poco senso della realtà e del ridicolo, oltre al Ministero della Gioventù, si sono affrettati la Regione Puglia ed altre associazioni dai nomi un po’ improvvisati, per dare il proprio patrocino a questo progetto rivolto solo alle donne, onde prepararle alla gestione di situazioni di pericolo. Questa sì che è parità. Alla violenza maschile si risponde con una parodia: la reazione violenta delle donne; senza pensare che vi sono altri soggetti deboli, fisicamente e mentalmente, ai quali non si può chiedere di fare alcuna mossa, né di mettersi in guardia. Ed io che ho sempre creduto che si supera il rischio di violenza unendo tra di loro tutte le diverse componenti sociali, per uscire dall’attuale solitudine e rinsaldare una società disgregata, ora mi chiedo se credere ancora nella forza della non violenza e delle istituzioni collettive. A quando le ronde anche da noi?
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