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EVVIVA I CANDIDATI
Ed ecco, ci risiamo. Di nuovo grandi visi da esposizione. C'è chi ha l'ardire di mostrare solo un occhio e chi invece ha lo sguardo acuto che guarda lontano. Quanto lontano? Basta vedere com'è ridotta l'Italia e capirete quanto. C'è perfino chi presenta il proprio segno dello zodiaco, il quale prevede soprattutto denaro, ma spetterà soltanto a noi di pagare. Tuttavia che fa? Tanto è un gioco, e noi giochiamo. Avviene spesso che, più si riduce la statura politica dei candidati, più aumenta la grandezza dei loro manifesti. E' una vera e propria sarabanda di nani messi in formato gigante
L'unica consolazione è che vi saranno pochi manifesti. La nuova legge elettorale, che ha tolto a noi cittadini la possibilità di scegliere i propri candidati, farà in modo che dopo la prima esposizione non ve ne saranno altre, tanto già si sa chi sarà eletto e chi invece non può. Lo hanno deciso alcune decine di uomini di apparato, perciò i candidati con l'elezione in tasca potrebbero anche andare a fare i bagni a Santa Cruz de Tenerife o farsi una lunga dormita per un mese intero, usciranno comunque vittoriosi. Tutti gli altri candidati sanno che non conviene spendere soldi per farsi campagna, tanto non possono farcela, essendo solo specchietti per le allodole. Anzi, essi stessi sono le allodole.
Ancora una volta il Parlamento avrà i suoi condannati ed inquisiti, da Totò Cuffaro (cinque anni in primo grado) a Marcello Dell'Utri; da Calogero Mannino a Raffaele Fitto; da Renato Farina a Francesco Caruso, su cui pende addirittura una richiesta del P.M. di Cosenza a tredici anni di carcere. Perché scandalizzarci? I condannati o in attesa di giudizio sono il sale della nostra democrazia. Nell'antica Roma i candidati si chiamavano così perché avvolti in una veste candidissima, ad indicare la purezza del cuore ed una vita irreprensibile, al di sopra di ogni sospetto. Oggi non è più così e non siamo più tanto spocchiosi da richiedere l'onestà ai nostri aspiranti a cariche pubbliche. Meglio un amico ai posti di comando - mangia lui e mangiamo noi - che uno sfigato che crede ancora nella moralità.
Burlusconi ha candidato Ciarrapico, il fascista, e tutti gli sono saltati addosso. Lui si è giustificato dicendo che l'editore controlla nel Lazio una miriade di quotidiani locali. Avete capito? Lui che ha tre televisioni e tantissimi giornali e riviste, ne vuole ancora altri per imbonire “il popolo bue”, Silvio osannante.
Fa bene Veltroni a dire: conto sul programma e non sulla lotta a Berlusconi. E sia così, ma stiamo comunque attenti che il signor “B” non va trascurato e, soprattutto, va guardato a vista.
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