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CACCIA ALL’UCCELLO
Finalmente sta per essere sancita la libertà di caccia in qualsiasi periodo dell’anno. Una legge, infatti, già approvata al Senato, abbatte la tutela dello Stato sul calendario venatorio, che attualmente va dal primo settembre a fine gennaio, concedendo ampi margini discrezionali alle Regioni. Si potrà, così, sparare a ferragosto, quando una buona fetta della popolazione si trasferisce in campagna, ed anche a febbraio, durante la migrazione degli uccelli verso i luoghi della riproduzione. Di deroga in deroga, i confini della stagione venatoria potrebbero ancora allargarsi, fino a coprire praticamente tutto l’arco dell’anno. E che fa se la nuova libertà concessaci fa correre il rischio a tutti gli italiani di pagare una sanzione per violazione delle direttive comunitarie di tutela della fauna selvatica! Questa nuova legge è così generosa che un cacciatore come Osvaldo Veneziano, presidente di Arcicaccia, ha dichiarato che con tale norma “noi cacciatori saremo criminalizzati come non era mai successo dai tempi del referendum”. Danilo Selvaggi, responsabile della Lipu (Lega Protezione degli Uccelli), da parte sua dice: “Si pretende di dare una risposta alle richieste dell'Unione Europea, che accusa il nostro paese di cacciare troppo e male, ma in realtà si propongono modifiche che peggiorano la situazione in modo drastico. Se questa legge venisse definitivamente approvata, la pressione dei cacciatori dilagherebbe e, una volta saltati i paletti che fissano l’inizio e la fine della stagione venatoria, le Regioni potrebbero decidere deroghe per ogni momento dell’anno”. Ma, calma! Non c’è bisogno di allarmarsi tanto, perché una soluzione c’è e ve la dico. Quando gli uccelli diminuiranno e diventeranno davvero pochi per le nostre 700 mila doppiette sparse su tutto il territorio nazionale, basterà modificare ancora di poco la legge e sancire, definitivamente, che ad ogni cacciatore sarà riconosciuto solo il diritto di sparare al proprio uccello. |
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