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AVANTI UN ALTRO

           Dopo Sabrina, avanti un altro. Che sia maschio o femmina cosa importa? Importante è che lo spettacolo serale vada avanti. Abbiamo gustato per qualche settimana la lapidazione dell’orco dominatore di tutte le donne di casa, il macho stronzo, vecchio retaggio della famiglia patriarcale. Pensate ch’egli perfino dopo morta ha voluto ghermire la sua preda, brandendo con violenza la sua spada di carne, penetrata in profondità, per sancire sbavando il suo dominio. La nostra ripugnanza è stata terribile e non ci sembravano sufficienti parole contro l’assassino, il pervertito, il mostro sanguinario. Gli inquirenti si sono subito presentati alla gente in delirio ed hanno nominato la fatidica frase: “Ecce horribilis homo propter lapidationem” e non c’è stata nessuna mano che non abbia sollevato la pietra rabbiosa per rigettare negli inferi tutto quel male, dimenticando che spesso il male alberga dentro di noi.
Quando la storia sembrava ormai acquietata nell’assuefazione, ecco risalire la china un altro sospetto, che non si trattasse del padre ma di sua figlia, quella giovane che sembrava forte e sensibile, diventata di colpo la bugiarda che aveva ingannato tutta l’Italia. Ma che lo facciamo a fare un processo, il processo è già fatto, non vedete come fingeva quando piangeva? L’attrice. L’assassina. I poveri inquirenti che dicevano di aver capito già tutto eccoli di nuovo in giro a prendere altre testimonianze per incastrare la criminale e consentire al popolo di scagliare ancora altre pietre, già pronte per la lapidazione. Ma non basta. Come in una fiction dalle sempre nuove sorprese, ecco altri soggetti farsi avanti: quella Cosima, la zia di Sarah, che evita di farsi intervistare, e quel Casanova di paese, che invece vuole tanto dire come lui fa rivestire le donne che gli cascano ai piedi.

Che bella giostra è diventata la vita, sempre così piena di belle sorprese, e com’è liberatoria e tanto cara la nostra Tivù.

 

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