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AUSTERITÀ, OCCASIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

“L'austerità è una scelta obbligata e duratura che, al tempo stesso, è una condizione di salvezza per i popoli dell'occidente, in modo particolare per il popolo italiano. L'austerità non è un mero strumento di politica economica cui si debba ricorrere per superare una difficoltà congiunturale; per noi è il mezzo per porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale, i cui caratteri distintivi sono lo spreco, l'esaltazione di particolarismi e dell'individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato.”

Sono parole di Enrico Berlinguer, nel suo bellissimo scritto, AUSTERITÀ OCCASIONE PER CAMBIARE L'ITALIA (1977). Perché un uomo come Berliguer sia stato dimenticato in tutto questo tempo è difficile da capire. Così le forze di sinistra, scimmiottando Berlusconi, continuano a parlare di mani messe nelle tasche degli italiani, di necessità di aumentare i consumi (e i rifiuti), con migliori salari, dimenticando che ci sono altre vie di sinistra. Per esempio, è possibile aumentare il potere d'acquisto delle famiglie, potenziando i trasporti pubblici; con la distribuzione di libri scolastici gratis; con un sistema sanitario che non ci obblighi a visite private; con case famiglia per gli anziani, che evitino il costo delle badanti; con una riduzione della pubblicità, che incide sul costo dei prodotti per almeno il 30%. Con tali oculati interventi, non soltanto ci sarebbe risparmio, ma avremmo una migliore qualità della vita, meno sprechi, più cultura ed una vita più sana per tutti.

Aver dimenticato anche l'ultimo grande dirigente della sinistra è stato un vero danno per l'intero movimento progressista. Senza memoria non si governa alcunché; se non si sa da dove si viene, non si sa dove andare. E' proprio questa la condanna della sinistra, intorcinata in beghe interne, senza costrutto perché senza prospettive. Quanto durerà ancora la pena di una politica senza memoria e la condanna per gli uomini più consapevoli di guardare ad una sinistra che non c'è?

 

 

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