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QUEL FAMOSO ARTICOLO UNO

Oggi vi proporrò un articolo che vi piacerà. L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO. E già so che nascerà un seguito di contumelie sullo Stato che non si adopera per assicurare lavoro a tutti. Ma c’è una piccola incrinatura nell’interpretazione di questo articolo della Carta costituzionale e risiede nella certezza che solo lo Stato deve cercare di garantire lavoro a tutti, trascurando che ad ognuno poi compete di inseguire e spesso creare opportunità di lavoro, attraverso lo studio, la preparazione professionale la spinta motivazionale. Come vedete, Stato e cittadini si debbono impegnare insieme per ottenere situazioni favorevole al lavoro. Ma, suvvia, queste cose le sappiamo già! Invece, il secondo comma di tale articolo è, ai più, sconosciuto. E recita: “LA SOVRANITÀ APPARTIENE AL POPOLO CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE. Il popolo quindi è sovrano. Infatti, la parola democrazia significa proprio "governo del popolo". Ma è davvero così? Eleggere i membri del Parlamento vuol dire che il popolo sceglie tra i candidati chi assumere per svolgere precisi incarichi istituzionali. E già qui qualcosa non funziona, visto che in Italia i parlamentari sono tutti nominati dalle segreterie dei partiti, che non li scelgono per la loro capacità di rappresentare il popolo, ma per la provata subalternità a chi ha il potere di nominarli. Ma di stonato non c’è solo questo. Se lo scettro del comando sta in mano al popolo, questo deve avere capacità di decidere e determinare scelte, non soltanto attraverso il voto, ma anche intervenendo a tutti i consessi di partecipazione democratica, perché la democrazia si basa anche sul confronto delle posizioni e sulla trasformazione delle coscienze, per sempre meglio rispondere alla sfida della trasformazione sociale. È capace il nostro popolo di fare questo?

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