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LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE

Ebbene sì, ci sono andato. Non ho saputo resistere al richiamo della piazza e, quando è arrivato il momento, ho detto eccomi. È vero. Ho sopportato con un certo disappunto l'umorismo eccessivo di Beppe Grillo e l'invettiva oscena di Sabina Guzzanti, troppo arrabbiata per essere comica; ma ho anche goduto della prosa di Marco Travaglio, pulita come il suo volto bambino, e la forza di Livia Ravera, che ha parlato alle donne perché non puntino a conquistare posti di comando con tette e culo.

Che bello l'intervento di Moni Ovadia, scrittore e musicista bulgaro, ma soprattutto amante della democrazia. Ha detto: state attenti a lasciare sola la democrazia, se la lasciate un giorno la perdete per un mese intero e, se abbassate la guardia, la democrazia verrà uccisa.

Proviamo a ricordare, perché anche il ricordo può aiutare a tenere alta la vigilanza. La Costituzione detta che “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”. Poi “Il governo non censuri la stampa, perché la stampa possa censurare il governo”, non sono parole di un comunista, ma della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Veltroni, non ti fischiano le orecchie ad ascoltare queste frasi? A me sì, fischiano forte le orecchie, e sono convinto che anche tu capirai presto che il buonismo va bene, ma bisogna anche essere intransigenti, quando si debbono difendere i principi basilari della democrazia. Eppoi, la tua vecchia militanza nel partito comunista deve averti insegnato che i nostri parlamentari non valgono nulla, senza la gente che lotta dietro. Perciò non aborriamo la piazza. La gente che va in piazza non urla, ma ragiona, fa sentire la propria voce, si nutre di coraggio, e Dio sa quanto coraggio occorra, oggi che la partitocrazia ha ammollato le coscienze e non si ha più voglia di uscire dal privato. Siamo stufi dei Rutelli, dei Baffetti d'acciaio, dei Tremonti, delle Brambilla, dei Floris e di tutti i bambolotti impomatati, che si alternano nei salotti Tivù.

E' stato raggiunto il limite di guardia, lo sanno tutti che questo è avvenuto. Se n'era accorto anche Fini quando, poche settimane prima delle elezioni, ebbe ad affermare di Berlusconi, “siamo alle comiche finali” e che il suo ex alleato aveva fatto politica pensando solo ai propri interessi. Tutto questo prima che qualche anima buona del centro sinistra facesse, ancora una volta, al cavaliere con doppio mantello, la respirazione bocca a bocca.

Insomma, debbo spiegare perché sono andato in piazza? Innanzitutto, come ha affermato Fiorella Mannoia, per andare a dormire tranquillo la sera, e poi perché io sono della vecchia guardia e, con Gaber, mi va di affermare: “Libertà è Partecipazione”.

 

 

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