Abstact: La parola dice meno di quanto sappia esprimere il silenzio
Sembra che il vento sia cambiato. Finalmente, non se ne poteva più! Abbiamo soggiaciuto per troppo tempo all’urlo volgare e alle fauci spalancate gettati contro l’avversario, all’intolleranza verso il disuguale, all’insulto e alla offesa più volgare, all’uso turpe del corpo delle donne e al vilipendio della loro dignità, alla monetizzazione di tutto. Lo hanno detto con forza i milanesi, che hanno scelto come sindaco un uomo gentile, incapace di dare su di voce, e con lo sguardo dimesso. Cosa faranno adesso i teleurlatori che intronano le nostre menti, proibendoci di pensare? Cosa decideranno i tromboni politici che vanno ai talk show come sul ring, convinti che non serva esprimere idee e programmi, ma prendere a brutte parole l’avversario, ridicolizzandolo e proibirgli di parlare. E a noi quante volte è capitato di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere? Quante volte riveliamo i nostri limiti o meschinità, che avremmo potuto nascondere, se solo avessimo taciuto? Una persona logorroica può essere incapace di esprimere un'idea con mille parole, mentre chi è padrone del silenzio, sa esprimersi con una sola parola. Tutti possono parlare, ma non tutte le parole hanno la stessa potenza. Inoltre, la parola dice meno di quanto sappia esprimere il silenzio. La nota fondamentale di una vita armoniosa è il silenzio. Far risuonare il silenzio vuol dire badare a ogni parola e a ogni azione che facciamo. Solo chi abbia gustato il suono del silenzio è capace di pensare e fare le giuste scelte.
“Cessate di uccidere i morti,/ Non gridate più, non gridate/ Se li volete ancora udire,/ Se sperate di non perire./ Hanno l’impercettibile sussurro,/ Non fanno più rumore/ Del crescere dell’erba,/ Lieta dove non passa l’uomo.” (G. Ungaretti)
|