Abstact: Oggi i partiti rispondono ben poco a quello che vuole la gente.

 

La campana suona innanzitutto per Berlusconi e per il berlusconismo, cioè quella modificazione antropologica che ci ha fatto credere che avere soldi, donne, beni e potere è meglio che essere persone virtuose. Ora, una moltitudine in cammino sta attuando una sorta di nuova mutazione.
Ma non se ne stia tanto allegro il nostro Bersani, perché la campana suona anche per lui. Il vento del cambiamento, infatti, è echeggiato nonostante lui e nonostante il PD, chiedendo di abbattere anche i numerosi berluschini cresciuti nell’opposizione. Tuttavia quel vento non vuole distruggere i partiti, quanto piuttosto costringerli a guardare oltre se stessi. Quando Bersani dice che non serve cercare un papa esterno che porti l’opposizione al governo perché c’è già lui, com’è scritto nello statuto del suo partito, dimostra che non ha capito nulla di cosa sta succedendo. Oggi i partiti rispondono ben poco a quello che vuole la gente. Occorre abbassare il ponte levatoio del proprio fortino assediato, aprirsi alla partecipazione popolare e farsene coinvolgere, altrimenti quel fortino verrà abbattuto.

E ciò non significa cedere all’antipolitica. La moltitudine che ha votato per il rinnovamento ha portato colori nuovi. I cittadini hanno saputo mescolarsi, hanno saputo unirsi come i politici d’opposizione non sono riusciti a fare. Questi nuovi colori possono trasformare i partiti a una condizione, che gli apparati, i carrieristi della politica facciano un passo indietro e non ne siano spaventati, come è già avvenuto nel passato. Perciò, dico agli esponenti locali e provinciali del PD e degli altri partiti di opposizione: non vi fischiano le orecchie a sentire com’è cambiato il vento? Lo so ch’è faticosissimo riprendere il contatto con la vita ed era più comodo essere eletti senza girare per comizi ed assemblee, senza fare una mazza, oltre al lecchinaggio verso i propri capi. Ma non sarà più così! Almeno lo spero.