È MORTO RENZO FRATTAROLO

 

 

Ell’età di 90 anni, è  venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e alla stima di tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzarlo, in Italia e fuori dai confini nazionali, il prof. Lorenzo Frattarolo, dagli amici chiamato più confidenzialmente Renzo, come si firmava nei suoi scritti.

Nato a Manfredonia il 6 settembre 1912, ha vissuto la sua vita professionale e culturale in diverse città d’Italia: prima, come Cattedratico di Storia della Critica letteraria delle Università degli Studi di Bari e Perugina, quindi come Cattedratico di Bibliografia dell’Università di Napoli, infine a Roma, come Ordinario di Bibliografia dell’Università “La Sapienza”.

Oltre che Bibliografo e storico della Letteratura italiana, nella sua lunga vita culturale ha svolto l’incarico di Direttore della  “Collana di Cultura”, edita dall’Ateneo Romano e della Collana di “Studi e Testi di Bibliologia e Critica Letteraria”, della Società Editrice Napoletana, diventando anche ambito collaboratore delle più notevoli riviste letterarie contemporanee.

Dopo aver fondato con Giuseppe Ungaretti il Centro Italiano per gli Studi di Critica Letteraria, ha pubblicato numerosi libri, i più importanti dei quali furono: Bibliografia Speciale della Letteratura Italiana, Marzorati(1959), Milano; Critici e saggisti tra primo e secondo Novecento, Adriatica Editrice(1967), Bari; Studi su Dante, dal Trecento all’Età Romantica, Longo(1968), Ravenna; Studi di Bibliografia Storica ed altri saggi, Bonacci(1977), Roma; Lineamenti di Storia del Libro, Elia(1981), Roma; Ipotesi di Lavoro per una metodologia bibliografica, SEN(1983), Napoli.

La sua elevatissima competenza e l’alto senso della missione culturale lo hanno portato, praticamente, a prestare la propria opera di altissimo prestigio non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

In Italia è stato Dirigente Generale del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali; Direttore della rivista Accademie e Biblioteche d’Italia; membro ordinario del Centro Nazionale di Studi Napoleonici, dell’Accademia Letteraria “Arcadia”, del Sindacato Liberi Scrittori Italiani.

Fuori dai confini nazionali, ha ricoperto la carica di membro ordinario della Comunità Europea degli Scrittori ed è stato Segretario Generale del Comitato Italiano di Bibliografia dell’UNESCO.

Si potrebbe continuare, ma non gli si farebbe giustizia, ricordando solo la sua attività di appassionato uomo di cultura. Sono andato a trovarlo l’altra estate, per ringraziarlo delle attenzioni più volte dimostrate verso di me e i miei scritti, ed ho trovato un uomo di una umiltà disarmante, dalla grande alma ed apertissimo all’ascolto, a riscoprire nell’altro quelle qualità che a piene mani la vita ed il suo illuminato impegno avevano già destinato a lui. Era solo preoccupato per la bora che s’infiltrava per le fessure delle finestre e gli restringeva il respiro.

L’ho risentito al telefono due giorni prima della sua morte, avvenuta a Trieste il 24 gennaio scorso, e mi sono complimentato per la voce squillante e piena di vita. Mi ha confermato che era appena tornato da una passeggiata con la figlia, nonostante il gelo, e annunciato l’invio della recensione sul mio ultimo libro. Poi se n’è andato così, in punta di piedi come ha sempre vissuto, addormentandosi la sera nel suo letto, questa volta per sempre.

 

                                                                                              Italo Magno